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Analisi e interpretazioni libere dei finali dei film

Il fiore dell’amore non brillerà più

Il fiore dell’amore non brillerà più

Il destino della protagonista di La fiammiferaia di Aki Kaurismaki si compie, ma il finale del film rende gli spettatori testimoni di quanto la sua decisione non abbia la capacità di smuovere il mondo.

di Marco Grifò

Disincanto quantistico

Disincanto quantistico

Il tempo è finito e lo spazio sta per esaurirsi, ma nella velocità del finale di Blackhat, nell’alternanza di materico e virtuale,i due protagonisti si riappropriano del loro corpo, scomparendo.

di Leonardo Strano

I panni altrui

I panni altrui

In Face/Off di John Woo, ovviamente, “mettersi nei panni di un altro” non equivale a empatizzare, ma solo a provare orrore e angoscia. Lo dimostra anche il finale del film, con un happy end velato di inquietudine, capace di trasferire quella sensazione allo spettatore.

Chiudi gli occhi

Chiudi gli occhi

Un film che si sottrae alla sua stessa conclusione, una piccola protagonista che al contrario dei familiari sente il richiamo dell’ignoto, dell’esterno, del sogno: è il finale di Lo spirito dell’alveare di Victor Erice.

di Marco Grifò

La più grande promessa

La più grande promessa

Il finale di Napoleon, il film di Abel Gance del 1927, rappresenta il tentativo di guardare al futuro e alle sue potenzialità, tanto del personaggio storico come del regista, che sceglie infatti di interpretare il personaggio di Saint-Just.

di Leonardo Strano

Mai più senza vergogna

Mai più senza vergogna

Qualche rimpianto, un inedito momento soprannaturale, cambiamenti per tutti, ma non esattamente in meglio: è il finale della serie cult statunitense Shameless, che ruota attorno al protagonista Frank Gallagher, magistralmente interpretato da William H. Macy.

Ascoltare ed essere ascoltati

Ascoltare ed essere ascoltati

Il finale di Film rosso è ovviamente anche il finale dell’intera Trilogia di Krysztof Kieslowski, ed è con la presenza dei tre protagonisti, ma con lo sguardo di (e verso) Valentine, che si giunge al messaggio veicolato dall’intera storia.

di Marco Grifò

Miracoloso inganno

Miracoloso inganno

Una giuria di estranei come una platea di spettatori: la possibilità di un giudizio unanime è un’illusione condivisa quando (se) ben argomentata, come mostra Otto Preminger nel finale di Anatomia di un omicidio.

di Leonardo Strano

Fuga di stomaci

Fuga di stomaci

In perenne ricerca di cibo, ovvero in un disperato tentativo di rimanere in vita, sono i protagonisti di Il minestrone di Sergio Citti. Ma se la fame è il più terreno dei problemi dell’uomo, non c’è che un modo proletario per fronteggiarla, come mostra il finale del film: ridere.

Semplici essere umani

Semplici essere umani

Nello sguardo dall’alto che Nagisa Oshima sceglie per il finale di Furyo c’è una chiave per ripensare ad altri punti nodali del film, e comprendere la sua riflessione su odio, amore, individuo e Storia.

di Marco Grifò

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